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Divieto di uso del piombo nelle zone umide, caos normativo

8 mesi fa scritto da
Caccia anatre da Wikimedia
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Serve una legge, ma serve anche maggiore attenzione e chiarezza per chi caccia. Le conseguenze dell’entrata in vigore del Regolamento che vieta l’impiego di munizionamento con piombo nelle zone umide per i cacciatori sono infatti rese ancora più problematiche da una mancanza di chiarezza applicativa. E’ quanto emerso nell’incontro della cabina di regia tra istituzioni e associazioni venatorie. All’incontro erano presenti Federcaccia, Enalcaccia, ANLC, ANUUMigratoristi, Arcicaccia, Italcaccia ed il CNCN Comitato Nazionale Caccia e Natura. Il principio è emerso chiaramente: serve la giusta tutela dell’ambiente ma il doveroso rispetto delle norme comunitarie non può e non deve diventare in Italia il pretesto per rendere più difficile o priva di certezze giuridiche la pratica dell’attività venatoria. La questione delle munizioni in piombo e del divieto nelle zone umide porta questioni che le associazioni chiedono da tempo di risolvere, in particolare la previsione di sanzioni di natura penale basate su una vera e propria presunzione di colpevolezza in caso di semplice possesso di una cartuccia contenente piombo nella prossimità di una zona umida, peraltro in spregio ai principi fondamentali del diritto.

Proprio la certezza del diritto per i cacciatori in merito al trasporto di munizioni in prossimità delle, a volte nemmeno facilmente individuabili, zone umide è stato il punto di partenza di una articolata e completa illustrazione delle posizioni del mondo venatorio in merito all’applicazione di quanto disposto dal Regolamento UE 2021/57 del 25 gennaio 2021. Al Governo è stato espresso apprezzamento per la circolare di febbraio scorso ma si è chiesto di specificare in modo chiaro e puntuale in un nuovo provvedimento di recepimento avente forza di legge, emesso entro l’apertura della stagione venatoria, quali comportamenti devono mettere in atto i cacciatori e quali indicazioni ben chiare devono essere date alle autorità di controllo affinché si evitino interpretazioni della normativa che ne travalichino i contenuti e lo spirito di tutela ambientale, trasformandola in un provvedimento vessatorio nei confronti della caccia e dei cacciatori: ciò in particolare per quanto riguarda le delicate prescrizioni relative al solo trasporto delle munizioni in piombo in prossimità delle zone umide, al fine di evitare inutili contenziosi e garantire la certezza del diritto.

“Serve ovviamente la massima divulgazione e pubblicità del nuovo provvedimento – fanno sapere le associazioni – e  ci auguriamo venga emanato prima dell’inizio della stagione, auspicandone l’invio alle polizie provinciali e a tutte le autorità deputate al controllo. È stato chiesto inoltre che, così come fatto in altri stati UE, il Governo predisponga una mappatura e cartografia delle zone umide in Italia, a beneficio dei cacciatori e delle autorità deputate al controllo”.

Nel corso dell’incontro si sono anche approfonditi i temi della peste suina africana, con un focus sulla recente ordinanza del Commissario straordinario sulla PSA pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 203 del 31 agosto 2023 e si è tornati a sollevare la questione delle migrazioni, tempi, specie e Key concept, esponendo e chiedendo di sanare le incongruenze dei periodi di caccia con le altre nazioni a noi vicine (Francia, Spagna, Grecia, Croazia), in piena sintonia con quanto previsto dalla Commissione e dalle normative europee.

(foto da Wikimedia)

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Agenda & norme
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